Il Blog di Diego Mosna

  • Diego Mosna

    21 gennaio 2014

    Il Blog di Diego Mosna

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    Mi pare giunta l’ora di aprire, di fronte alla serietà del momento, un confronto vero, deciso e politicamente alto, sulla difesa della nostra Autonomia. Gli attacchi dei maggiori calibri della ormai sedicente informazione Rai, fanno parte di un disegno politico ed economico che si basa sul ritorno allo Stato centralista. In ballo ci sono interessi enormi, tra tutti il tentativo di espropriare, nuovamente, i territori di una risorsa fondamentale e strategica come l’energia. “Porta a Porta” e la trasmissione “Arena” di Rai 1 hanno semplicemente avuto il compito di preparare il terreno per l’assalto che a breve sarà portato nelle aule parlamentari. Non a caso nell’accordo Renzi – Berlusconi si parla di riforma del Titolo V della Costituzione. Non si comprende bene – data questa inveterata usanza della partitocrazia di trattare tutto nelle più o meno segrete stanze - come vorrebbero modificare la Carta costituzionale in materia di autonomie locali, ma si sa che uno dei capitoli oggetto di specifica attenzione, non a caso, riguarderà l’energia.

    Noi trentini e sudtirolesi dobbiamo smetterla di recitare la parte degli ingenui! Non abbiamo certo l’obbligo di invitare qui da noi giornalisti di fama. Da un giornalista ci si attende che prima veda, studi, osservi e poi scriva e parli, e non viceversa. Oltre tutto, in questi anni non ci sono mancate “fregature” mediatiche (compresi cinepanettoni finanziati dalla Provincia).

    No, la via non è questa. Il risarcimento mediatico non lo riceveremo mai, perché non abbiamo, nelle stanze romane che contano, alcun potere. Per difendere la nostra Autonomia dobbiamo rafforzare l’autonomia della nostra gente. E dobbiamo farlo a partire dalla democrazia. Dalla partecipazione, che implica l’apertura delle nostre Istituzioni, a partire dal Consiglio che non può limitarsi ad essere un organo di rappresentanza. Dalla capacità di coniugare servizi più efficienti, istruzione e ricerca di alto livello, un dinamismo produttivo proiettato nel futuro, una democrazia responsabile. Obiettivi sui quali dobbiamo confrontarci al di là delle divisioni tra maggioranza e minoranza. Un piano sul quale sfidare i partiti al Governo provinciale, che si trovano (su questo siamo stati facili profeti in campagna elettorale) imbrigliati in una difficile alleanza, mentre il Pd, non a caso, tutto preso com’è dalle sue diatribe interne tra renziani e non renziani, non sa dire nulla sulla situazione che stiamo attraversando. Al punto che è stato il Presidente Rossi a rivolgersi a Renzi per chiedergli un intervento a nostro favore. Dimenticando, mi permetto di ricordare, quanto il sindaco di Firenze disse delle autonomie speciali solo un anno e mezzo fa. Cosa disse? “Via le regioni a statuto speciale”. C’è da fidarsi?

    Diego Mosna

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