Il Blog di Diego Mosna

  • Diego Mosna

    05 febbraio 2014

    Il Blog di Diego Mosna

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    No, quello che si è visto oggi in Consiglio regionale non è stato uno spettacolo, come si usava dire un tempo, edificante. Tutt’altro. Non  lo sarebbe stato in tempi normali, quelli che ci siamo lasciati alle spalle ormai da molto, e tantomeno lo è stato oggi in tempi di crisi, di delegittimazione della politica, di messa in discussione dell’Automomia. Quarantaquattro consiglieri regionali hanno votato il rinvio della seduta perché non  hanno trovato l’accordo sui nomi del governo regionale. Quindi, a più di tre mesi dalle elezioni nelle province di Trento e Bolzano, la Regione Trentino-Alto Adige/Suedtirol non ha ancora né un Presidente né una Giunta, nonostante le relative nomine fossero all’ordine del giorno della seduta in programma oggi e domani. Seduta che, come dicevo, è stata rinviata al 27 febbraio, su proposta del capogruppo dell’SVP Dieter Steger, che ha trovato l’approvazione compatta della maggioranza SVP-PD-PATT-UPT. Una evidente delegittimazione del Consiglio, che non ha potuto dire nulla sulla formazione della Giunta perché, nelle più o meno segrete stanze della partitocrazia di maggioranza, non s’è trovata la formula giusta per accontentare tutti i pretendenti alle poltrone.

    Sembra che le forze politiche di maggioranza siano impegnate con zelo a fornire argomenti a chi, ultimamente con particolare veemenza, attacca la nostra Autonomia speciale considerandoci ingiustamente privilegiati. Sembra pericolosamente sepolta la consapevolezza che l’autonomia delle due province si colloca in una cornice regionale di riferimento che, seppure svuotata di competenze, mantiene una valenza di argine istituzionale delle due autonomie provinciali. In tale quadro, è avvilente che una questione di sole poltrone, di mera spartizione basata su una deplorevole deriva partitocratica priva di qualsiasi contenuto politico-programmatico, mortifichi ulteriormente un’Istituzione già indebolita dalla pervicace azione della SVP, accompagnata dall’irresponsabile acquiescenza della maggioranza che governa il Trentino. Sono ormai anni che la classe di governo della nostra Provincia asseconda il disegno, mai nascosto ma sempre esplicitato da Durnwalder & c., di svuotare progressivamente la Regione e di farne oggetto di una sorta di eutanasia. Tale subalternità, così profondamente distante dalla lungimiranza di Alcide Degasperi, è profondamente miope, perché non considera che, al di fuori della cornice regionale, l’Autonomia speciale del Trentino non trova legittimazioni altrettanto solide di quella dell’Alto Adige/Suedtirol.

    Nell’indegno spettacolo odierno si sommano l’autoreferenzialità e l’irresponsabilità di un modo di fare politica distante anni luce dai problemi e dalle domande di un popolo provato dalla durezza di questi tempi con una mancanza di visione sull’importanza di rafforzare i legami tra le province di Trento e Bolzano, per accrescere quella massa critica - fatta di conoscenze, di visioni, di legami – essenziale per affrontare le sfide dell’oggi e del domani.

    Possiamo sperare in un soprassalto di dignità, che dia il senso di una consapevolezza della responsabilità che investe ciascuno di noi, eletti dai cittadini, e ci chiama ad affrontare seriamente e tempestivamente le questioni che riguardano lo sviluppo e il progresso sociale, culturale, economico del popolo trentino? Io mi sto impegnando in politica per questo. Non mi preoccupano le differenze di visione. Mi preoccupa che troppo spesso si rinunci ad avere, o quanto meno a esprimere, una visione.

    Diamoci tutti insieme da fare, perché fuori dai palazzi di una politica che fatica a ritrovare se stessa c’è un mondo che corre veloce e non aspetta che giochini di bassa cucina esauriscano i loro stantii rituali.

     

    Diego Mosna

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