Il Blog di Diego Mosna

  • Diego Mosna

    02 dicembre 2013

    Il Blog di Diego Mosna

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    Il caso “Cantinota” mi fa riflettere; per un insieme di coincidenze sembra davvero fatta apposta per suscitare un po’ di disorientamento.

    Diciamo innanzitutto che il sequestro é un esempio molto evidente di incrocio di varie sfere di tutela. C’è in primo luogo la legge, che va sempre e comunque rispettata, e sulla quale non ci sono “se” e “ma”. Se un giudice decide un sequestro, è perché ci sono gli elementi giuridici per farlo.

    Poi c’è la difesa del sacrosanto diritto alla tranquillità da parte dei condomini. Se il livello di rumorosità del locale, una volta verificato, sarà effettivamente superiore al consentito, e lesivo del riposo notturno, l’insonorizzazione  della discoteca dovrà essere potenziata.

    Aggiungiamo un diritto fondamentale: quello di un imprenditore alla sviluppo della propria attività (e alla difesa dell’immagine e dell’”avviamento” nei confronti della affezionata clientela, in un periodo di elevata mortalità di partite IVA). Affianchiamo il diritto al lavoro dei dipendenti e collaboratori del ristorante (a tal proposito mi preme sottolineare che non comprendo perché sia stata chiusa anche l’ala dedicata alla ristorazione), anche in questo caso enfatizzato da tassi di disoccupazione drammatici. Inseriamo, decisamente last but not least, il problema dell’assetto notturno della città di Trento, il diritto dei giovani e meno giovani a trovare in centro storico qualche locale per lo svago e le relazioni sociali (la povertà di spazi è un dato di fatto), la necessità di tenere in vita esercizi la cui la ulteriore delocalizzazione in periferia corrisponderebbe a una “dichiarazione di morte” prematura.        

    Ecco servito sul piatto un pacchetto di elementi di valutazione piu’ che complessi nel loro insieme. Come venirne a capo?  Spero e suggerisco: con la legge e il buon senso, la cui combinazione dovrà tutelare (per carità: in tempi rapidi!) l’attività di ristorazione e il reddito e i posti di lavoro di uno dei nostri locali storici e nel mese caldissimo di Dicembre, dovrà chiarire quanto sia l’effettivo disturbo arrecato ai vicini, dovrà proporre correttivi eventuali. Nel frattempo, il Comune e la Provincia hanno doveri indipendenti dalla vicenda, e che rappresentano scelte prettamente politiche: rivitalizzare negozi ed esercizi urbani, ed incentivare le nuove attività soprattutto laddove esse apportano nuova linfa alle occasioni di ritrovo giovanile. Su questo fronte, come ho ribadito più volte, la responsabilità dei nostri organi istituzionali e dei singoli che ne fanno parte è fondamentale.     

    Diego Mosna

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