Il Blog di Diego Mosna

  • Diego Mosna

    12 gennaio 2014

    Il Blog di Diego Mosna

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    Il Presidente della giunta provinciale ha snocciolato vari spunti in ordine sparso in tema di economia e sviluppo, e l’Adige di mercoledi’ scorso li ha anticipati. Giusto il tentativo di portare a galla il “fare”, a quasi due mesi dall’insediamento del nuovo governo provinciale; mi si permetta però di segnalare l’estrema esigenza di mettere a fuoco, concentrare gli sforzi, circoscrivere i problemi, approfondire con cognizione di causa e mirare alle cose fattibili, senza voli pindarici: non abbiamo margini né finanziari, né di tempi per cullarci nella “tuttologia”. Un abc di tanti, troppi punti non è la forma piu’ efficace di approccio.  E infatti Rossi cade in varie ingenuità e leggerezze, ben riprese da Paolo Mazzalai venerdi’ mattina sui quotidiani.

    Non possiamo pretendere di rilanciare le attività trentine snobbando il manifatturiero, il cui volano ed indotto è superiore a quello del turismo e della stessa agricoltura. Non possiamo importare modelli da paesi che in questo momento sono purtroppo molto distanti perché hanno un impianto normativo fortemente diverso e sicuramente migliore del nostro: lasciamo stare la compartecipazione alla tedesca (Mitbestimmung), e insistiamo invece, come dico da mesi, su un patto sociale che permetta alle aziende di aggredire i problemi senza intoppi, e a fianco dei lavoratori. Con un efficiente sportello unico che spazzi via in un colpo solo burocrazia, sovrapposizioni e lungaggini. Smettiamo inoltre di parlare dei giovani in maniera generica: i prossimi interventi dovranno smuovere il sistema scuola-impresa, spingere per impiegare i giovani studenti in azienda, il prima possibile e in tutti i modi, e ripartire dal seminare educazione civica ed economica già tra i banchi di scuola, anche questo tema cardine per uno sviluppo virtuoso.         

    Bene accelerare sulla banca corporate per il territorio: il credito oggi fatica tremendamente a seguire imprese e famiglie (disastrosi i dati del terzo trimestre 2013, che fanno segnare rispettivamente un -38% e un -48% sul trimestre precedente). Bene anche imprimere una sveglia al fondo strategico per sottoscrivere mini-bond, ma occhio ai tempi: l’ora di sbloccare strumenti e’già scoccata, perché è adesso che servono gli impulsi al tessuto produttivo. E’ inconcepibile fare un grande lavoro preparatorio, sbandierare la disponibilità finanziarie e poi tenere congelati i progetti. Nel frattempo, la nostra ottima ricerca e sviluppo fatica a trovare sbocchi industriali ed occupazionali, perchè start-up ed imprese giovanili non hanno un accesso agile e diretto a partner finanziari che Le sostengano in fase di avviamento, e rischiano di morire ancor prima di nascere. La politica può e deve fornire uno stimolo forte, dando un seguito agli sforzi apprezzabili che hanno già coinvolto negli scorsi mesi Confindustria, Università, FBK e FEM.

    Infine, teniamo in costante evidenza il grande tema del nostro bilancio provinciale e delle drastiche riduzioni che ci attendono. Il tessuto produttivo trentino riprenderà la giusta spinta se sapremo razionalizzare senza ridurre gli investimenti, vale a dire senza penalizzare la componente finanziaria che guarda al futuro. Ciò corrisponde banalmente  a rivedere  la spesa corrente nei costi fissi che non supportano servizi essenziali; non è detto che sia necessario tagliare addetti, ma bisogna incidere subito ed energicamente laddove la politica degli anni scorsi ha creato sovrastrutture ridondanti rispetto a quello che potremo permetterci. Responsabilità oggi significa soprattutto questo.  

    Diego Mosna 

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