Il Blog di Diego Mosna

  • Diego Mosna

    09 ottobre 2013

    Il Blog di Diego Mosna

    2 Commenti

    Da quanto si legge, lunedì prossimo a dare una mano al mio concorrente Ugo Rossi dovrebbe arrivare a Trento una delle più rifulgenti star della politica nazionale, Matteo Renzi. Il probabile futuro leader del Pd è uno di quelli che ha molto da insegnarci in materia di autonomia perché, come si diceva nei giorni scorsi, è uno di quei grandi nomi nazionali che sulle autonomie hanno le idee chiare, chiarissime. Non ci credete? Leggete qui: “Ci vuole una cura radicale per risolvere il problema...Via le province, trasformate in enti di secondo livello e via le regioni a statuto speciale”. Queste parole “autonomiste” sono state scritte da Renzi nel suo libro “Stil Novo”.

    Immagino che, se davvero lunedì Renzi avrà la bontà di spingersi fin quassù, sul palco, giustamente, ci sarà anche il candidato presidente del Pd, cioè Ugo Rossi. Lo stesso che, nel settembre dello scorso anno, scovò e criticò la dura presa di posizione di Renzi. Cito, a proposito, un articolo del Trentino del 22 settembre 2012: “Il passaggio “ostile” è stato pizzicato dall’ex segretario del Patt Ugo Rossi che in breve ha postato sul suo profilo di Facebook il testo, suscitando una reazione di crescente nervosismo verso gli alleati del Pd da parte dei suoi sostenitori. Lui, Rossi, a bocce ferme commenta così: «La preoccupazione forte è che oggi tutto quello che sa di autogoverno viene dipinto come causa del male di questo paese». Rossi spiega che «quest’uscita di Renzi è la dimostrazione che i trentini non possono rincorrere modelli nazionali nella speranza di trovare la salvezza ai mali dell’Italia. Dobbiamo prima di tutto guardare al nostro interno, dentro al nostro territorio. Ed è ora che cominciamo a battere i pugni, facendo capire - ad esempio - che l’adesione delle forze politiche trentine - io parlo di Patt e Svp - a progetti politici nazionali debba avere come pre-condizione l’accettazione della nostra autonomia e del principio dell’autogoverno dei territori. Se poi, in altre regioni italiane, si è governato male, allora che vengano commissariate quelle regioni e non indebolite tutte le altre, soprattutto quelle come il Trentino che funzionano». Capito? Esattamente la posizione che abbiamo assunto come  Civiche per il Trentino, venendo additati  dallo stesso Rossi come quelli che vogliono “un Trentino solo, piccolo e isolato”. Noi i “falsi civici” che non hanno amici a Roma e quindi dalla capitale non possono portare a casa nulla.

    Ah, a proposito di amici romani: leggendo i giornali oggi mi pare che, da parte del centro sinistra, ci sia qualche amicizia da curare meglio. Ad esempio quella col ministro Saccomanni, visti i risultati dell’incontro di ieri sul futuro del bilancio Pat e venduto, il giorno prima, come risolutivo dallo stesso Rossi. Il ministro dell’economia ha comunicato ai nostri che i 460 milioni della “riserva all’erario” non ci sono, e quindi in Trentino non arriveranno. Ben 460 milioni che rimangono solo sulla carta nel bilancio della Provincia. Grazie, “amici” di Roma!

    Diego Mosna

2 Commenti

Boss Il: 10 ottobre 2013 alle 06:01:00Rispondi

Boss

Caro Presidente e' la coerenza di chi è stato "fulminato" sulla via di Damasco, scusi sulla va di piazza Dante...

Luca Ianeselli Il: 09 ottobre 2013 alle 20:18:46Rispondi

Luca Ianeselli

Hanno paura!!! A me poi il camperista non è mai piaciuto.

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