Il Blog di Diego Mosna

  • Diego Mosna

    22 ottobre 2013

    Il Blog di Diego Mosna

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    Scusate se insisto ma ogni giorno la cronaca politica conferma quello che vado dicendo dall’inizio della campagna elettorale: il centro sinistra autonomista è una coalizione solo di nome e con poche idee ma ben confuse. L’esempio odierno della ferrea compattezza dei nostri avversari viene dalle pagine dell’Adige. A pagina 23 dell’edizione di oggi troviamo una lunga intervista a Diego Moltrer  “Milordo”, candidato di prima fila del Patt e, mi dicono, uomo che ha ottime possibilità di sedere in Consiglio. Bene, alla domanda: “Quale capitolo di spesa (della Pat) può essere sacrificato?” Ha risposto: “Non sono razzista ma siccome mi piace parlare chiaro dico subito che non va bene la solidarietà internazionale. Dico basta con questi soldi all’estero perché la solidarietà va fatta ai trentini…” In effetti il signor Moltrer è uno che parla chiaro e per essere cristallino nella stessa intervista ha aggiunto “Che senso ha girare risorse in Uruguay o in Cina? Devono stare in Trentino, dare lavoro a ditte trentine”. E poi, per raggiungere una chiarezza addirittura adamantina, quando il cronista gli ha chiesto: “Gli aiuti internazionali, secondo lei, sono un moralismo di facciata?” Ha risposto: “Per me sì ed è per questo che chiedo un atto di coraggio: i soldi di questo capitolo vanno investiti sulle nostre comunità. Io le vedo le persone qui che chiedono la carità, che piangono perché non possono sfamare i figli. I nostri trentini oggi sono come i marocchini che venivano qui 25 anni fa”.

    A questo punto, sfidando nuove bordate di offese, mi permetto di chiedere a Ugo Rossi, candidato del Patt alla Presidenza della Pat: nessuno, in questi giorni, si è preso la briga di informare il signor “Milordo” della presenza nella lista Patt della signora Lia Giovanazzi Beltrami, assessore proprio alla solidarietà internazionale? Il suddetto Diego Moltrer, qualora dovesse vincere Rossi, intenderà sedersi sugli scranni della maggioranza o dell’opposizione?

    Mi permetto di chiedere a Lorenzo Dellai, inoltre (sempre sfidando ingiurie saettanti) se intenda definire “leghistoide” anche il candidato del Patt per le affermazioni riportate qui sopra.

    Tanto per dire che quando, venerdì scorso, ho proposto di stornare una parte degli 11 milioni che la Pat riserva ogni anno alla cooperazione internazionale per potenziare la sicurezza nelle nostre città i big del centro sinistra (Dellai, Rossi, la stessa Beltrami, ma devo dire con più garbo) mi hanno attaccato con frasi sprezzanti. L’ex Presidente, indignatissimo, m’ha dato, appunto, del “leghistoide”; Rossi del demagogo. A Milordo ora cosa diranno?

    Al di là dell’invitabile ironia il problema è serio ed è quello della compattezza del centro sinistra. Durante i cinque anni della legislatura che si sta chiudendo Dellai e Pacher sono stati logorati da un incessante “fuoco amico”. Al punto che il Pd ha costretto alla resa il suo Presidente, Alberto Pacher. Lasciando perdere la storia delle primarie e venendo alla campagna elettorale sottolineo il fatto che il supercandidato Pd, Luca Zeni, se l’è sentite, come me, da Rossi perché ha espresso, come ha sempre fatto in questi cinque anni, preoccupazioni sulla situazione del debito del sistema pubblico provinciale. Evidenzio inoltre che la consigliera e candidata Pd, Sara Ferrari, ha dichiarato che sulla scuola non ha mai condiviso la politica dell’assessore Marta Dalmaso anche lei del Pd. Sui giornali si è ampliamente parlato degli scontri interni al Pd, in piena campagna elettorale, per la vicepresidenza della Pat, e di scontri nel Patt per gli assessorati. Mi chiedo, quindi, come una coalizione così ridotta potrebbe affrontare le difficoltà enormi che il Trentino attraversa e, purtroppo, attraverserà. Domandarsi questo è populismo o semplice realismo?

     

    Diego Mosna

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