Il Blog di Diego Mosna

  • Diego Mosna

    07 ottobre 2013

    Il Blog di Diego Mosna

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    (ovvero: l’estremo tentativo di interferire ed ostacolare il cambiamento) 

    Com’era ampliamente prevedibile in Trentino si affacciano i big nazionali, di prima, seconda e terza scelta, a dar manforte ai nostri avversari. Si sono inerpicati e si stanno per inerpicare tra le nostre cime per spiegarci come si governa la nostra Autonomia. Lo fanno forti della loro granitica esperienza nazionale. Portano quassù i fulgidi esempi dei sobri palazzi romani e dei loft piediessini o, meglio, democrat.  Nichi Vendola ha già offerto un saggio della sua nitida e concretissima dialettica. Pippo Civati viene a spiegarci, come ha già anticipato sulla stampa locale, perché lui non ha dato il suo voto di fiducia a Letta che pure appartiene al Pd. Partito del quale, ricordo, Pippo vuol diventare segretario. Secondo me i pidiessini di qui hanno chiamato Civati proprio perché sono maestri del “fuoco amico”. Fanno da tempo tendenza nella moda Pd di abbattere i propri leader e hanno nel carniere due prede eccellenti: Pacher centrato dopo averlo bersagliato per cinque anni e Olivi abbattuto alle primarie. Insomma, con Civati su questo terreno possono intavolare un discorso alla pari.  

    Dall’altra parte (anche se è complicato capire se davvero sono dall’altra visto che continuano a governare assieme) i big del Pdl, già Forza Italia e non ancora Forza Italia, sono venuti quassù  (Schifani) e verranno ad illuminarci sugli esempi luminosissimi dei palazzi belusconiani. Quelli, mi permetto sommessamente di ricordare, dai quali vediamo ogni dì entrare e uscire su sontuose auto blu (ma non le avevano tagliate?) “pitonesse”, “traditori” pronti a tradire anche se stessi, “falchi”, “colombe” e tutta la nota e variopinta fauna.

    Insomma, siamo umili: dai signori di cui sopra abbiamo tutto da imparare. Imparare, prima di tutto, come si fa a mandare a pezzi lo Stato, a mandarci ad un passo dal fallimento, a distruggere il futuro dei giovani e il senso della democrazia e della legalità nei cittadini, ad allontanare la gente dalla partecipazione e dalla passione civica.

    Tra l’altro questi signori hanno un altro pregio: le idee chiare e coerenti sulla nostra Autonomia. Vengono qui, in campagna elettorale, a lodarci e poi, appena arrivati sotto Borghetto, non mancano di sbraitare contro i nostri “privilegi”. Quassù parlano di rispetto per l’Autonomia, di esempio per l’Italia, e poi, saliti in auto verso sud, sparano rassicuranti dichiarazioni del tipo: “è ora di finirla, le autonomie speciali vanno abolite!”

    Noi, poverini, che siamo legati al nostro territorio, espressione del senso di autonomia dei trentini, noi civici, siamo costretti a rinunciare a tutto ciò. Siamo costretti a privare la nostra gente di tali fonti di sapienza politica che, tra l’altro, tutta Europa di invidia. Ah, che sfortuna! Riusciremo a sopravvivere a tale dolore?

    Diego Mosna

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