Il Blog di Diego Mosna

  • Diego Mosna

    16 giugno 2014

    Il Blog di Diego Mosna

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    Di seguito riporto il testo della mozione approvata in Consiglio Provinciale riguardo ad interventi a sostegno delle attività di studio e progettazione relative all’ipotesi di realizzare una ferrovia che attraversi le Valli dell’Avisio e le colleghi con Trento

     

    Nel corso degli ultimi anni si è sviluppato nella nostra provincia, a vari livelli, un dibattito assai ricco relativamente alle prospettive riguardanti la mobilità sul nostro territorio. In particolare, il tema del trasporto pubblico di persone è stato oggetto di studi e di confronti che hanno coinvolto, in un confronto articolato e serrato, sia soggetti istituzionali sia soggetti espressione della società civile. Indiscutibilmente gli sviluppi più interessanti di tale confronto hanno riguardato diverse ipotesi di realizzazione di collegamenti su rotaia nell’ambito del territorio provinciale, allo scopo di progettare collegamenti ferroviari fra Trento e le valli e collegamenti ferroviari interni alle valli.

    Nel corso della passata legislatura il governo provinciale lanciò l’idea di un’imponente infrastrutturazione ferroviaria finalizzata a realizzare collegamenti veloci fra Trento e le principali località delle valli trentine. Tale opera, di cui veniva ipotizzata la messa in opera progressiva attraverso un’articolazione per stralci, prevedeva interventi importanti sul territorio, in particolare con la realizzazione di gallerie anche molto lunghe, necessarie per garantire l’obiettivo della velocità dei collegamenti. Inoltre, veniva previsto un numero assai ridotto di fermate, da collocarsi solamente nei centri principali delle diverse aree territoriali raggiunte da tale ferrovia. A tale enorme progetto veniva assegnato un nome suggestivo: Metroland.

    Il progetto Metroland fu oggetto di studi commissionati dalla Provincia e suscitò un vivace dibattito sia in seno alle Istituzioni della nostra Autonomia sia in seno all’opinione pubblica. A raccogliere gli stimoli offerti dalla proposta presentata dalla Giunta provinciale fu, in modo particolare, l’Associazione Transdolomites, che ha sede in Val di Fassa ed è presieduta da Massimo Girardi,  si occupa specificamente della promozione delle tematiche inerenti la mobilità ed il turismo sostenibile nelle valli dell’Avisio, attraverso l’organizzazione e la sponsorizzazione di convegni, ricerche e studi sulle forme alternative di trasporto e sul miglioramento della qualità della vita in ambiente alpino, condividendo gli obiettivi previsti dalla Convenzione delle Alpi. Transdolomites, condividendo l’idea di perseguire la realizzazione di una linea ferroviaria che collegasse le valli dell’Avisio con Trento, cercò di coinvolgere i diversi soggetti istituzionali coinvolti nella predisposizione di uno studio per una idea progettuale che, recependo la suggestione di Metroland relativa a un collegamento su rotaia, ne proponeva però una declinazione diversa: una ferrovia che attraversasse le valli dell’Avisio e arrivasse a Trento, con fermate in pressoché tutti i paesi, in grado di garantire un servizio di trasporto pubblico sia intravalligiano sia intervalligiano, assolutamente competitivo con l’automobile sui tempi di percorrenza senza dover ricorrere all’alta velocità. Inoltre, altro elemento fondamentale, una ferrovia così concepita diventava un elemento di qualificazione turistica e di contenimento del traffico stradale in ambienti alpini e, tra gli altri, dolomitici. Ciò andava a rafforzare l’identità del territorio dolomitico, proprio mentre le Dolomiti venivano dichiarate dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità. L’ottica era quella di una diversa declinazione dell’idea di Metroland, attraverso un progetto più sostenibile (in termini economici e di impatto ambientale), più facilmente fruibile (grazie al maggior numero di stazioni), più spendibile in chiave turistica.

    Pur non essendo riuscita per un lungo periodo ad avviare una reale e fattiva interlocuzione con la gran parte degli interlocutori istituzionali, l’Associazione Transdolomites, a partire da un autofinanziamento da parte del Presidente Girardi, ha fatto predisporre uno studio per una idea progettuale dalla Società Qnex di Bolzano e ha successivamente avviato una campagna di incontri sul territorio, in Val di Fassa, in Val di Fiemme e in Val di Cembra, nonché a Trento, essendo stato sottolineato che la soluzione ipotizzata si presta a svolgere la funzione di metropolitana di superrficie per Trento, da nord a sud e viceversa. Si è così assistito ad una mobilitazione della società civile che è andata al di là di ogni previsione: una lunga serie di incontri sul territorio straordinariamente partecipati, la nascita di Comitati spontanei per la realizzazione delle ferrovia delle Valli dell’Avisio, una raccolta di firme a sostegno dell’iniziativa che ha superato quota 7.000. All’enorme lavoro di confronto sul territorio, l’Associazione Transdolomites ha aggiunto un’instancabile azione di diffusione della conoscenza dei più avanzati sistemi ferroviari in ambito alpino, dalla Svizzera fino al vicino Alto Adige-Suedtitrol. Sono stati stabiliti rapporti stabili con le Ferrovie Retiche della Svizzera, sono stati organizzati – e tuttora si procede in tal senso – numerosi viaggi per dare modo ai cittadini delle nostre valli di sperimentare direttamente la funzionalità e il potenziale di sviluppo anche turistico di un territorio che vengono garantite dalla ferrovie della Svizzera e da quelle dell’Alto Adige-Suedtirol, oltre che dalla nostra Trento Malé, la prima ad essere visitata e per la quale venne realizzata una trasmissione per conto della redazione RAI ladina di Bolzano.

    Nel frattempo, il dialogo con l’Amministrazione provinciale ha continuato a scontare, pur nella condivisione dell’importanza di investire nel trasporto su rotaia, due differenti visioni circa il modo in cui farlo. Il passaggio tra la XIV e la XV legislatura segna però quello che appare un mutamento di prospettiva da parte del Governo provinciale. Acquisita l’evidenza che il Progetto Metroland non appare ad oggi realizzabile, a causa della contrazione del bilancio provinciale che comporta un ridimensionamento nel piano delle opere pubbliche, si sta manifestando da parte della Giunta provinciale, e in particolare del Presidente Rossi e dell’Assessore Gilmozzi, un’attenzione seria e costruttiva nei confronti dell’operato e delle proposte dell’Associazione Transdolomites. Ciò porta a ribadire la centralità dell’investimento su rotaia, ma in un quadro di maggior sostenibilità economica e ambientale. Si stanno gettando le basi per una nuova modalità di rapporto tra Associazione e Provincia che, conseguentemente, apre ad una collaborazione con i Comuni di Fassa, Fiemme e Cembra.

    In particolare va qui ricordato l’Accordo di Programma finalizzato all’affidamento dello “Studio preliminare di una ipotesi di tracciato di una nuova ferrovia per il collegamento delle Valli dell’Avisio con la linea ferroviaria del Brennero, con capo tronco in Trento e tronco terminale in Penia di Canazei”. Tale studio preliminare sarà affidato all’Università degli Studi di Verona, per un costo complessivo, I.V.A. aggiornata compresa, pari ad € 47.468,98, come da nota di data 7 marzo 2012, pervenuta al Consorzio B.I.M.-Adige. L’Accordo di programma, promosso dalla Vallata dell’Avisio del Consorzio dei Comuni della Provincia di Trento – B.I.M-Adige, vede la partecipazione del Consorzio dei Comuni della Provincia di Trento – B.I.M. dell’Adige con sede in Trento quale soggetto capofila e la partecipazione delle Comunità di Valle di Fassa, Fiemme e Cembra, nonché dei Comuni più popolosi delle tre valli.

    L’Associazione Transdolomites, nel frattempo, si è ulteriormente accreditata come soggetto esperto nell’ambito del trasporto ferroviario in ambito alpino, sviluppando rapporti con tecnici (ingegneri ferroviari) e rapresentanti istituzionali dei territori con cui la nostra regione confina.

    C’è un costante accreditamento di Transodlomites in ambito internazionale. È delle settimane scorse la nomina di Transdolomites nel Comitato Internazionale European Heritage che ha come referenti il Ministero dei Beni Culturali a Roma ed il Consiglio D’Europa. Tutto ciò rappresenta una finestra per il Trentino. L’opportunità per comunicare a livello sovranazionale una visione progettuale che può valere da esempio per l’intera Europa.

    Il 6 maggio u.s. si è svolto a Milano, presso il Centro Svizzero di via Palestro, un importante convegno dal titolo La Ferrovia Transdolomitica; l’attualità di una visione per una Ferrovia tra le montagne e valichi alpini da Occidente a Oriente. Il convegno ha preso le mosse dal fatto che, già prima dello scoppio della Grande Guerra, il Comitato Ferroviario Trentino si era interessato ai progetti delle linee ferroviarie della Val di Fiemme, con la realizzazione di studi per dotare il Tirolo meridionale di una rete ferroviaria, come presupposto per lo sviluppo turistico delle aree di montagna. Già allora si ragionava sull’idea di un contesto più vasto, che guardasse alla Svizzera ad occidente e alle zone dolomitiche a oriente. Fu allora che prese corpo il progetto della Transdolomitica che, partendo dalle Ferrovie Svizzere, attraverso le Dolomiti, doveva arrivare a Belluno e di lì poi indirizzarsi verso Venezia. Un tale disegno acquisisce oggi un rinnovato interesse, a partire dal fatto che le Alpi Svizzere, la Val MČ•stair, le Dolomiti sono Patrimonio dell’Umanità UNESCO. La ferrovia Trento-Lavis-Val di Cembra-Fiemme e Fassa andrebbe a diventare un  tassello di un collegamento tra la Svizzera e il cuore delle Dolomiti.

    Ho avuto modo, in qualità di Vicepresidente del Consiglio provinciale, di partecipare ai lavori del 6 maggio, nel corso dei quali sono pervenuti i saluti del Presidente Rossi e dell’Assessopre Gilmozzi, quest’ultimo rappresentato dal dott. Emiliano Voltolini e dal consulente prof. Ferdinando Stanta. Ha partecipato al Convegno il Console Generale di Germania in Italia Peter Wesendonk.

    Raffaele Vergnani, consulente del Ministero dell’Ambiente, ha confermato l’interesse del Ministero stesso e l’auspicio che il progetto di Transdolomites giunga a compimento.

    Francesca Cigarini, dell’Ufficio di Rappresentanza della Commissione Europea a Milano, ha evidenziato la coerenza del progetto di Transdolomites con il Libro Bianco dei Trasporti 2011 e il Pacchetto di Mobilità Urbana varato nel 2013 dalla Commissione Europea.

    Sono stati assunti accordi con Walter Finkbohner, esperto zurighese nel settore dei trasporti, e con l’Assessorato ai Trasporti della Provincia di Sondrio per attivare le pratiche per accedere ai finanziamenti europei Intereg per sostenere i futuri studi ferroviari.

     

    Tutto ciò premesso,

     

    il Consiglio provinciale impegna la Giunta provinciale

     

    1. ad avviare nel più breve tempo possibile lo studio di fattibilità di una ferrovia che colleghi Trento con le valli dell’Avisio, approfondendone, tra l’altro, gli aspetti finanziari;
    2. a coinvolgere nella redazione dello stesso, le istituzioni del territorio e le associazioni di cittadini costituite per questo scopo, in particolare valorizzando l’attività di studio ed approfondimento realizzati in questi anni dall’associazione Transdolomites.

     

    Cons. Diego Mosna

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