Il Blog di Diego Mosna

  • Diego Mosna

    04 marzo 2014

    Il Blog di Diego Mosna

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    Venerdì sera Canale 5 ha trasmesso La Grande bellezza di Paolo Sorrentino, il film che lunedì scorso ha vinto l'Oscar come miglior pellicola straniera negli Stati Uniti, facendo felici tutti (o quasi) gli italiani per aver reso onore al nostro paese nel mondo.
    L'ho rivisto volentieri perché anche io sono stato felice del suo successo. Ma devo dire la verità: sono stato contento solo fino a un certo punto.
    Per ironia della sorte, il premio al film che racconta lo splendore di Roma arriva nel momento in cui il comune di Roma è sull'orlo della bancarotta: finanziariamente fallito, così male amministrato da essere costretto a chiedere soldi al governo centrale – cioè a ciascuno di noi – per poter mettere in sesto i propri conti.
    Altro che grande bellezza. La grande bruttezza, sarebbe questo il titolo giusto per descrivere la situazione che stiamo vivendo.
    Il guaio è che la politica ha subito cercato di nascondersi dietro la vittoria di Sorrentino, spacciando il successo del film come l'affermazione del made in Italy a livello internazionale, mentre sappiamo benissimo che la realtà del nostro paese – il caso romano lo dimostra – è tutt'altro che rosea.
    Il fumo di Hollywood non deve e non può distrarci dai dati di fatto: spesa pubblica impazzita, conti in dissesto, istituzione bloccate nelle sabbie mobili della burocrazia. Problemi su cui bisogna intervenire presto e bene. Lo sa perfettamente il nuovo presidente del consiglio Matteo Renzi, che dopo le (tante) parole deve passare ai fatti (ancora pochi).
    Nel frattempo noi trentini dobbiamo fare la nostra parte, mettendo innanzitutto in ordine le nostre spese (anch'esse a volte ingiustificate). Ma la loro parte devono farla tutti, a partire dalla città Roma. Senza chiedere sconti. Senza elemosinare soldi a noi cittadini. Solo dopo potremo veramente sederci in poltrona e godercela, La grande bellezza.

     

    Diego Mosna

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